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– Affreschi

 

Pietro Ivaldi, abile pittore sordomuto, così come viene definito da San Giovanni Bosco nella storia del Santuario della Madonna della Pieve, è nato a Toleto di Ponzone (AL), nella borgata di Piangamba, nel 1810.
La pittura del Muto affronta quasi sempre soggetti sacri, si connota con stesure piatte di colore, contorni netti
La sua attività artistica ha inizio con un alunnato presso l’Accademia Albertina di Torino la cui direzione era allora affidata a Giovanni Battista Biscarra, ove sicuramente entra in contatto con i paesaggisti De Gubernatis, Paroletti, D’Azeglio, Righini e Reviglio, da cui saprà mediare quella particolare disposizione alla pittura di paesaggio che lo caratterizzerà per l’intera esistenza.
Altri suoi punti di riferimento, questa volta slegati dall’ambiente accademico, sono da individuare nelle opere eseguite nell’astigiano da Lorenzo Peretti a cui l’Ivaldi si riferisce nelle composizioni sacre di maggiore complessità; mai dimentico di quella tradizione pittorica italiana d’eccellenza su cui egli stesso aveva studiato durante i numerosi viaggi a Roma, Venezia e Firenze.
La vasta produzione del Muto, soprattutto affreschi, inizia a partire dagli Anni Trenta, e si protrae sino al 1885, anno della sua morte avvenuta ad Acqui Terme, interessando molte chiese di varie località: Acqui Terme, Montaldo Bormida, Ovada, Molare, Trisobbio, Ponzone, Rossiglione, Ciglione e tante altre, senza dimenticare la sua attività nell’astigiano, nel vercellese, nel casalese ed anche in Liguria (Sassello, Celle Ligure) e in Lombardia.
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